Francia, 2021
Genere Drammatico
Regia di Asghar Farhadi.
con Sarina Farhadi, Amir Jadidi, Mohsen Tanabandeh, Fereshteh Sadre Orafaiy.
durata 127 minuti.
Iran: Rahim sconta una condanna per un debito non saldato.
Quando la sua donna trova una borsa piena di monete d’oro, invece di ripagare il debito, decide di restituirla.
La sua azione gli procura un’improvvisa notorietà, ma la sua buona fede verrà comunque messa in discussione.
Un eroe racconta la vicenda di Rahim, divorziato e con un figlio, in carcere per debiti.
Uscito di prigione per un permesso, l’uomo cerca di convincere l’accusatore a ritirare la denuncia in cambio di una parte di denaro che gli deve. La sua fidanzata, infatti, ha trovato alcune monete d’oro che hanno un certo valore. Tutto cambia, però, quando Rahim decide di restituire le monete alla proprietaria…
Con Un eroe, il regista premio Oscar per Una separazione Asghar Farhadi, torna a girare in patria dopo gli internazionali Il passato e Tutti lo sanno e lo fa con un film che ci porta dentro la società iraniana con i suoi problemi, la sua burocrazia, il suo sistema di favori, ricompense e richieste di perdono.
Un eroe è la storia di un uomo comune, Rahim (Amir Jadidi), che cerca di uscire da una situazione, quella di essere in carcere per debiti, con un gesto nobile che ne riscatti l’onore: restituire monete d’oro che non gli appartengono e che avrebbero in qualche modo potuto salvarlo grazie a un gesto di generosità del creditore.
Peccato lo faccia partendo con una piccola bugia che si rivelerà l’inizio di una slavina che finirà per travolgerlo. Questo gesto altruista inizialmente gli attira le simpatie di tutti; dall’associazione di volontariato che raccoglie fondi per lui ai dirigenti del carcere che vogliono sfruttarne l’improvvisa popolarità; a tutti fa comodo dirsi amici e sostenitori di questo moderno “eroe”. Inoltre, interviene anche la Tv a promettere onore e fama.
Quando il castello inizia a crollare, però, saranno tutti pronti a voltargli le spalle.
Se le istituzioni lo abbandonano, Rahim è sorretto dall’affetto della sorella, del cognato (molto bello il personaggio di questo uomo che si prodiga in tutti i modi per toglierlo dai pasticci), della fidanzata che non perde mai la fiducia in lui. E soprattutto dall’amore del piccolo figlio che lo segue con lo sguardo, che crede nelle buona fede del padre e che farà di tutto per aiutarlo. In questo senso si può dire che Un eroe sia un’ode alla famiglia.
Ed è proprio l’amore per il figlio, infatti, che farà compiere a Rahim un gesto di grande dignità e onestà che rappresenta il suo vero riscatto.
Farhadi, come nel suo stile, distribuisce torti e ragioni tra tutti i protagonisti; non si schiera ma invita lo spettatore a farlo. Non ci sono buoni e cattivi ma uomini con pregi, difetti, vizi e virtù.
Sarebbe stato facile fare di Rahim una “vittima del sistema”, ma non è così. Il film, che ha forse qualche lunghezza di troppo, ci porta lentamente all’interno di una storia che avvince e che è realizzata con uno stile che ricorda il neorealismo italiano.
Aldo Artosin – sentieridelcinema.it