Operetta in tre atti di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato
Scritta da Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, “Il paese dei Campanelli” andò in scena la prima volta al Teatro Lirico di Milano nel novembre del 1923: ricorre dunque quest’anno il centesimo anniversario della prima rappresentazione.
Come dunque ignorare questa ricorrenza nel programmare la nostra riapertura della stagione lirica dopo la lunga emergenza sanitaria?
Ecco dunque l’allegra operetta tornare sul nostro palco nella sua forma migliore: con l’orchestra, il corpo di danza, i cantanti e le scenografie… c’è tutto.
La trama semplice e, come di norma nelle operette, alquanto strampalata, ci porta in un ipotetico villaggio olandese dove ogni casa è sormontata da un piccolo campanello, che si dice custodisca la virtù di mogli e fanciulle. Una leggenda racconta infatti, che questi campanelli suoneranno ogni volta che una donna tradirà il proprio marito, ma nessuno, fin’ora, li ha mai sentiti suonare.
Nel piccolo paese regna, da sempre, una “noiosa” tranquillità.
A movimentarne la vita, giunge inaspettatamente un nave costretta in avaria. Presto gli aitanti marinai, volgeranno le loro attenzioni alle non indifferenti signore del villaggio….. Innumerevoli gli equivoci e i colpi di scena, qua e là insaporiti da esilaranti battute umoristiche adatte, una volta tanto, ad un pubblico di ogni età. La musica sempre fresca ed accattivante, ci porterà piacevolmente all’immancabile “lieto fine”.
Melodie intramontabili “fuori dal tempo” quelle del “Paese dei campanelli”: su tutte il famoso “Fox della Luna”: “Luna tu non sai dirmi cos’è? luna tu non puoi dirmi perché?”
Compagnia dell’Operetta Elena D’Angelo